Il sistema di corsia dinamica (CorsDin) è una misura di gestione del traffico che prevede l’utilizzo alternativo della corsia di emergenza come regolare corsia di marcia aggiuntiva per allargare la carreggiata durante le ore di punta sfruttando l’intera sede stradale in caso di necessità, in modo da migliorare la viabilità e al tempo stesso ridurre l’impatto ambientale.
È una soluzione impiegata soprattutto su tratti molto trafficati e nelle aree periurbane ed è intesa come provvisoria in vista di un ampliamento generale dell’infrastruttura. Funziona con segnaletica specifica che abbina semafori di corsie reversibili (SemCorsRev), pannelli a messaggio variabile per il sistema di limitazione dinamica della velocità e segnalazione pericoli (SDinSP) e cartelli indicanti il numero di corsie disponibili. L’impianto è attivabile in modalità permanente o temporanea in base alla situazione e al livello di criticità in termini di frequenza e volumi di traffico.
Ulteriori informazioni
I risultati di analisi e sperimentazioni sul campo con dati reali dimostrano che un tratto autostradale raggiunge la sua capacità massima quando i veicoli circolano a una velocità di circa 85 km/h. Abbassando progressivamente la velocità massima consentita da 120 a 100 o 80 km/h è possibile ridurre le differenze di andatura fra i veicoli e rendere più uniforme e scorrevole la circolazione su un determinato tratto. Oltre ad aumentare la sicurezza, questa misura contribuisce a ritardare la formazione di code e a contenere gli ingorghi in generale.
Interventi di questo tipo sono possibili grazie all’impiego di sistemi di limitazione dinamica della velocità, utilizzati soprattutto su tratti autostradali particolarmente trafficati. Il rilevamento automatico di dati sulla viabilità in tempo reale consente di identificare tempestivamente situazioni di congestionamento e traffico intenso per poter reagire di conseguenza, modulando gradualmente i limiti di velocità. Appena diminuisce il traffico, aumenta nuovamente la velocità massima consentita.
Gli impianti sono sempre associati a una funzione di segnalazione pericoli per avvisare tempestivamente i conducenti di criticità imminenti come code, incidenti, cantieri, presenza di ghiaccio ecc. Il segnale consente agli utenti di prestare particolare attenzione nel percorrere il tratto successivo. I cartelli a LED sono installati a portale ovvero al di sopra della carreggiata, a una distanza di circa 1 km.
L’accesso controllato alle rampe autostradali è una tecnica di monitoraggio volta a gestire il traffico in entrata in modo coordinato filtrando e porzionando l’afflusso in singole unità veicolari. Il sistema consente di agevolare l’immissione in corsia prevenendo gli ingorghi dovuti all’inserimento contemporaneo di numerosi mezzi sulla carreggiata.
Lo strumento entra in funzione sostanzialmente in caso di traffico intenso sull’asse principale con intervalli insufficienti per l’immissione dalle rampe, sulle quali si formano spesso fitti incolonnamenti. La regolazione degli ingressi, quando operativa, è una modalità straordinaria supportata da un impianto semaforico a due luci (rossa e verde), la cui attivazione è identificabile per la presenza del simbolo "autoveicoli leggeri", affiancato a sinistra da un numero indicante la quantità di veicoli ammessi contemporaneamente in entrata. Quando il sistema è in funzione, infatti, la fase verde è decisamente più breve di quella convenzionale.
I divieti di sorpasso per i mezzi pesanti sono intesi a impedire manovre tra camion che viaggiano pressoché alla stessa velocità. Lo scopo è di evitare brusche decelerazioni e repentini cambiamenti di corsia degli altri mezzi in transito, assicurando un maggiore rispetto delle distanze e migliorando le condizioni di viabilità e sicurezza. La norma è applicabile esclusivamente su strade nazionali a due corsie, in particolare su tratti fortemente trafficati o in aree pericolose, ad esempio in prossimità delle gallerie. Elementi fondamentali per valutare l’utilità del provvedimento sono la composizione del traffico (quantità di mezzi pesanti) e la pendenza del tratto.
La validità può essere permanente, temporanea (per picchi regolari di traffico pesante) o variabile (per picchi irregolari) ed è segnalata dal cartello «Divieto di sorpasso per gli autocarri», che in base alla norma specifica (art. 26 cpv. 2 OSStr) vieta ai conducenti di autotreni, autocarri e autoarticolati, il cui peso totale indicato nella licenza di circolazione supera 3,5 tonnellate, di sorpassare veicoli a motore nonché tram e treni qualora gli stessi non circolino in sede stradale riservata. Sono esclusi gli autobus.
Per evitare o eliminare gravi disagi alla circolazione, ad esempio in seguito a chiusure di tratti viari a causa di un incidente, è importante che gli utenti della strada siano avvisati tempestivamente, anche con aggiornamenti su eventuali indicazioni e raccomandazioni di viabilità alternativa. La segnaletica è di due tipologie: i pannelli a messaggio variabile (PMV) rappresentano, insieme ai media elettronici, l’unico strumento per segnalare agli automobilisti la presenza di criticità e pericoli locali e di fornire consigli sul prosieguo del viaggio. I segnali di direzione variabile hanno esclusiva finalità orientativa, a integrazione dei PMV.
Questi ultimi sono collocati in prossimità di diramazioni su assi di transito internazionali, in corrispondenza di collegamenti nazionali nei pressi di città e agglomerati urbani, prima di importanti valichi doganali e presso impianti per la gestione del traffico pesante. Si tratta di display a matrice grafica completa (full-graphics), di norma con sezioni predefinite per tipologia di contenuto da riprodurre. L’elemento principale è il pittogramma disposto sulla parte sinistra del cartello con l’indicazione del pericolo o della prescrizione da seguire, come da ordinanza sulla segnaletica stradale. In alto a destra è riportato il luogo dell’evento in lettere maiuscole, al di sotto possono essere elencate ad esempio raccomandazioni in merito a percorsi alternativi o deviazioni e ulteriori informazioni.
La componente variabile dei cartelli direzionali, anch’essi installati prima di diramazioni su arterie internazionali e importanti collegamenti nazionali, è realizzata con modalità dinamica integrata nella segnaletica di direzione, per la quale vale il principio di “sostituzione e aggiunta”. In altri termini, quando la destinazione è barrata diagonalmente in rosso (segnalazione sostitutiva), deve sempre essere segnalata una deviazione (segnalazione addizionale).
Gli svincoli sono punti di raccordo fra la rete primaria e quella subordinata, progettati per gestire la viabilità in modo ottimale in ambedue i contesti. L’intensificarsi del traffico, ormai in crescita esponenziale sulle strade nazionali, pone sempre più in difficoltà le aree di intersezione, diventate veri punti nevralgici del sistema viario, dove si moltiplicano i disagi con code in autostrada causate da copiosi flussi in entrata o da ingorghi in uscita verso i nodi secondari intasati. A questo tipo di fragilità si risponde con soluzioni specifiche di tipo tecnico-gestionale per rendere la circolazione più sicura ed efficiente, quindi meno vulnerabile e più scorrevole. Fra queste rientrano ad esempio l’uso di impianti semaforici, con interventi migliorativi estremamente mirati. Gli altri strumenti in grado di regolare e fluidificare le correnti di traffico impattanti sugli svincoli sono (per dettagli al riguardo consultare la direttiva 15003):
• corsia dinamica
• immissione assistita da corsie semaforizzate (semafori di corsia reversibile)
• chiusura temporanea di entrate
• display informativi su rete ordinaria
Le aree di attesa per veicoli merci pesanti vengono gestite come punti di dosaggio prima di restringimenti sul tratto stradale (ad es. circolazione bidirezionale nella galleria del San Gottardo), in caso di criticità operative (ad es. problemi di sdoganamento), emergenze (ad es. incidente) o condizioni atmosferiche. Tali aree contribuiscono in maniera significativa a garantire la sicurezza e la funzionalità delle strade nazionali per l’intero sistema viario.
Il car pooling o covetturaggio è l’utilizzo condiviso di una vettura da parte di due o più persone per un determinato tratto. Per incentivare questa modalità di spostamento l’infrastruttura stradale può essere ridisegnata con corsie riservate esclusivamente a mezzi con a bordo più di una persona (come avviene ad esempio negli Stati Uniti). Tuttavia, studi recenti dimostrano che le cosiddette carpool lanes hanno un effetto concreto e migliorativo per la viabilità solo su tracciati con almeno tre corsie di marcia e lunghe distanze, condizioni attualmente non soddisfatte in Svizzera.
Il Consiglio federale intende preservare e migliorare la funzionalità della rete delle strade nazionali. Per eliminare il problema delle code occorre intervenire su determinati punti nevralgici, ampliando in particolare le infrastrutture degli agglomerati.
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