Finanziamento a lungo termine delle infrastrutture di trasporto: il Consiglio federale fissa le prossime tappe
Berna, 29.06.2022 - Il boom delle auto elettriche e dei veicoli a propulsione alternativa determina un calo dei proventi dalle imposte sugli oli minerali, che a lungo andare non saranno più sufficienti a coprire il fabbisogno erariale. Il Consiglio federale intende dunque introdurre una tassa sostituiva per i mezzi con alimentazioni più ecologiche. In occasione della seduta del 29 giugno 2022 ha definito i punti essenziali di questa nuova tassa.
Oggi le infrastrutture stradali sono finanziate in parte attraverso l’imposta e il supplemento fiscale sugli oli minerali. Queste entrate sono tuttavia in diminuzione, dal momento che sempre più persone abbandonano l’auto a benzina o diesel per passare all’elettrico. Perseguendo l’obiettivo climatico di zero emissioni a effetto serra entro il 2050, nel lungo periodo il parco circolante dovrà essere prevalentemente elettrico; questo determina una progressiva contrazione del suddetto gettito fiscale, per cui verranno a mancare le risorse per finanziare l’esercizio, la manutenzione e il potenziamento delle infrastrutture stradali. Per questo motivo il Governo ha incaricato il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni DATEC e il Dipartimento federale delle finanze DFF di preparare entro la fine del 2023 un pacchetto legislativo che garantisca un finanziamento sostenibile delle infrastrutture di trasporto attraverso l’introduzione di una tassa sostitutiva per le propulsioni alternative, come i veicoli elettrici.
I cardini della nuova tassazione
La tassazione sostitutiva, prevedendo un importo fisso per chilometro percorso e categoria di veicolo, avrà un’impostazione analoga al sistema impositivo attuale per i motori a benzina e gasolio, che resterà invariato senza oneri aggiuntivi per gli utenti. Le modalità di riscossione non sono ancora state precisate: al vaglio diverse soluzioni simili a quelle della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP), ma anche ipotesi prive di geolocalizzazione.
L’Esecutivo presume che la tassa sostitutiva entrerà in vigore al più tardi nel 2030. I criteri di ripartizione del gettito saranno gli stessi applicati al sistema attuale, dove i ricavi finanziano in particolare le infrastrutture stradali e i progetti di trasporto negli agglomerati. Circa il 40 per cento dell’imposta sugli oli minerali, inoltre, confluisce nel bilancio federale generale (cfr. grafico Flussi finanziari FOSTRA e FSTS in allegato).
L’introduzione della tassa sostitutiva richiede una modifica della Costituzione.
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