Via sicura: il Consiglio federale raccomanda modifiche

Berna, 28.06.2017 - A quattro anni dall’entrata in vigore delle prime misure, il Consiglio federale traccia un bilancio sostanzialmente positivo del piano di sicurezza stradale Via Sicura. Il divieto di assumere alcolici per neopatentati e autisti di professione, l’obbligo per i veicoli a motore di circolare con luci accese anche di giorno, l’introduzione dei reati di pirateria stradale e gli interventi infrastrutturali hanno incrementato la sicurezza. È quanto emerge da un rapporto del Consiglio federale redatto su incarico del Consiglio degli Stati e adottato durante la seduta del 28 giugno 2017. Per incrementare l’efficienza del pacchetto, nel documento si esaminano alcune ipotesi di modifica in ordine a questio-ni specifiche.

Il programma Via sicura, varato dal Parlamento nel 2012, è un pacchetto di 20 misure a livello legislativo, 17 delle quali già operative, e punta a ridurre significativamente il numero di morti e feriti gravi sulle strade svizzere. Nell’estate del 2016 il Consiglio degli Stati, accogliendo un postulato della propria Commissione dei trasporti (16.3267), ha incaricato il Consiglio federale di effettuare una valutazione generale del programma e di proporre eventuali modifiche. I risultati dell’analisi condotta dall’Ufficio federale delle strade (USTRA), che si è avvalso della collaborazione di esperti nazionali e internazionali, sono stati pubblicati in un rapporto presentato ora all’Assemblea federale.

Il bilancio è positivo: la sicurezza stradale è migliorata. Tra il 2013 e il 2015 sono stati evitati almeno 100 morti e feriti gravi e anche nel 2016 il calo del numero di vittime ha superato la media nel raffronto pluriennale.

Particolarmente incisivo si è rivelato l’obbligo delle luci accese anche di giorno per i veicoli a motore: la migliore visibilità dei mezzi ha ridotto il numero di incidenti. Anche il divieto per determinate categorie (p. es. autisti) di guidare sotto l’effetto dell’alcol, l’inasprimento delle sanzioni per i pirati della strada e le misure infrastrutturali hanno concorso a migliorare la sicurezza.

Per dare maggiore incisività a Via sicura, il Consiglio federale mette sul tappeto alcuni aggiustamenti specifici. Per esempio, relativamente ai reati di pirateria stradale si potrebbe rinunciare a una pena detentiva minima, ridurre a sei mesi la durata minima del ritiro della patente di guida e concedere ai giudici maggiore discrezionalità nel determinare la gravità delle infrazioni. Alla luce del rapporto di valutazione, il Consiglio federale suggerisce di intervenire anche sulla disciplina del regresso dell’assicuratore di responsabilità civile nei casi di reato per guida in stato di ebbrezza o di pirateria stradale, ripristinando la situazione ante Via sicura e ritornando quindi al diritto di regresso al posto dell’obbligo attualmente previsto.

Il Consiglio federale apre inoltre il dibattito sulla possibile rinuncia all’attuazione di due misure la cui entrata in vigore sarebbe programmata dal 2019: l’etilometro blocca-motore per le persone già sanzionate per guida in stato di ebbrezza e gli apparecchi di registrazione dei dati (scatole nere) per i conducenti a cui è stata ritirata la patente per eccesso di velocità. In entrambi i casi, i lavori preparatori hanno evidenziato come l’investimento sia eccessivo rispetto all’utilità ottenibile.

Il rapporto sconsiglia ulteriori stralci dal pacchetto Via sicura: il marcato aumento del traffico, l’incremento demografico e la crescente quota di utenti nelle categorie più esposte (mobilità lenta) e vulnerabili (persone anziane) si ripercuotono negativamente sull’incidentalità. Senza un impegno costante a favore della sicurezza stradale, il numero di morti e feriti gravi è destinato a crescere nuovamente.


Per informazioni

Ufficio federale delle strade (USTRA)
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