Uniti contro le manomissioni di AdBlue

Berna, 20.04.2017 - Individuare le manomissioni di AdBlue negli autocarri è un obiettivo condiviso di Ufficio federale delle strade, (USTRA), Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), organi di controllo del traffico pesante (polizia e dogana), Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG) e Associazione svizzera degli importatori di automobili (auto-suisse). È quanto hanno dichiarato i rispettivi rappresentanti nel corso di uno scambio informativo presso il Centro di controllo del traffico pesante di Erstfeld. Gli accertamenti eseguiti sui veicoli commerciali pesanti (autocarri e pullman) dovranno rilevare più facilmente e rapidamente la presenza di dispositivi illegali in grado di mascherare la disattivazione e quindi il mancato funzionamento del meccanismo di depurazione dei gas di scarico.

Gli autocarri e i pullman di nuova generazione con motori diesel Euro VI dispongono di una tecnologia per il trattamento dei gas di scarico a iniezione di AdBlue, una miscela a base di un terzo di urea in acqua demineralizzata che converte circa il 90 per cento delle emissioni nocive di ossido di azoto in vapore acqueo e azoto, ambedue atossici. L’additivo è molto conveniente per le aziende di trasporto (circa 1,50 franchi per 100 chilometri) e disponibile in appositi erogatori presso un numero sempre maggiore di stazioni di servizio. Recenti controlli sugli autocarri hanno rivelato che ciononostante alcuni operatori logistici stranieri alterano le centraline dei veicoli per evitare il rifornimento di tale prodotto. Risultato: gas di scarico “sporchi” e forte inquinamento durante il transito sul territorio svizzero.

Per contrastare più efficacemente il fenomeno, i rappresentanti di Ufficio federale delle strade (USTRA), Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), organi di controllo del traffico pesante, ASTAG e auto-suisse si sono riuniti in data odierna per fare il punto della situazione. L’incontro ha permesso un proficuo scambio di informazioni tecniche tra organi di controllo e importatori sulle possibilità di collegare alla centralina i dispositivi contestati: l’obiettivo comune, infatti, è semplificare e velocizzare durante le operazioni di controllo generale dei veicoli, effettuate spesso in tempi ridotti, l’individuazione di eventuali manomissioni. 

Le alterazioni del sistema AdBlue non solo hanno conseguenze dannose per l’ambiente e la salute, ma penalizzano anche i trasportatori svizzeri, rispettosi delle regole, e sono destinate a inasprire la situazione nel settore, già alle prese con una spietata guerra dei prezzi, favorendo aziende straniere fraudolente. Tutti i partecipanti all’incontro odierno hanno deciso di cooperare strettamente per fronteggiare queste illegalità. 

In Svizzera sono stati controllati sino a oggi centinaia di autocarri. Già cento circa, e tutti stranieri (principalmente da Italia ed Europa dell’Est), quelli truccati. La messa a norma è stata effettuata sul posto.


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